VTA ( Vertical Tracking Angle) alcune note per principianti.
Ad uso e consumo dei meno addentrati nei segreti del suono analogico del vinile.
Gli audiofili amanti del vinile sanno che, con testine fonografiche che presentano tagli di diamante particolari e molto spinti, il VTA è importante per avere una riproduzione del suono ottimale.
Le case produttrici consigliano di usare il pick up mantenendo il braccio del giradischi in posizione parallela rispetto al piano su cui si trova il disco ma sperimentare è utile in quanto variando l’angolo di tracciamento verticale il suono ne risente.
Con diamanti di tipo sferico è intuitivo che le variazioni di VTA non portano a nessun effetto.
Con tagli di tipo ellittico portato agli estremi il discorso cambia. Questi tagli molto curati e molto spinti hanno tipologie diverse e vari sono i nomi che li contraddistinguono. Fine Line, Micro Ridge, Gyger, Shibata, Van den Hul, Line Contact etc.
Cosa comporta un VTA non corretto (troppo alto o troppo basso) in soldoni? Come, in linea generale, cambia il suono?
Un VTA non corretto si sa che comporta un ascolto con gamma alta tendenzialmente più squillante e sibilanti in evidenza.
I medi possono presentarsi fastidiosi e sgradevoli mentre i bassi senza corpo e poco definiti.
Nello specifico, escludendo errori grossolani di VTA che possono dare luogo anche a errori di tracciamento o danneggiamento dei solchi, queste che descrivo, sono le conseguenze di un VTA non corretto:
A) Quando il braccio è troppo alto ( VTA alto…volgarmente : “culo in su e naso in giù”), il suono manca dei bassi profondi, gli alti sono squillanti i medi sono freddi e sgradevoli.
Il suono è troppo brillante, duro e induce fatica di ascolto.
Gli estremi alti possono presentare anche un roll off a seconda del programma musicale.
Il range dinamico è ridotto e i dettagli di bassissimo livello nascosti tra le note sono oscurati da distorsioni mentre i picchi sono attenuati.
Si presenta un roll off nelle fondamentali del registro basso e non c’è il dovuto peso nei medio bassi e bassi di un’orchestra.
Il corretto timbro di un pianoforte o di una voce viene a mancare.
B) Quando il braccio è troppo basso gli alti presentano un roll off e i bassi sono velati e inconsistenti, indistinti.
Questi mancano di definizione, gli attacchi sono deboli e i bassi estremi scompaiono.
Violini e ottoni suonano senza vitalità. Il range dinamico è ridotto.
La voce in alcuni set up si presenta fastidiosa e i medi mancano di definizione.
Come comportarsi e come accorgersi se il VTA non è corretto?
Ascoltate vari programmi musicali e diversi tra loro. Non regolate il VTA solo con un genere di musica.
Ascoltate strumenti e voce e cercate le condizioni in cui più vi soddisfano.
La parte più importante del suono di uno strumento o di una voce è il tono, non il suo attacco o i dettagli vari.
Ascoltate e cercate la giusta relazione tra le fondamentali e le armoniche .
Ascoltate e siate critici circa gli aumenti ( cambiamenti, sbalzi) di dinamica.
I dettagli degli strumenti e delle voci devono essere realistici, né oscurati e nemmeno esagerati.
Tutto ciò ammesso che il vostro braccio permetta una regolazione del VTA ma sopratutto che abbiate una discreta pratica di come si presenta il suono di strumenti dal vivo – voci comprese – in particolar modo non trattati o amplificati elettronicamente.
Va da se che le regolazioni in più o in meno del VTA riguardano gradi o frazioni di grado. Innalzare o abbassare di 0.5 mm l’altezza del braccio comporta una variazione del VTA di 0.5/ 0.7 gradi.
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