Durante l’ultima edizione del Monaco Hi End mi ero ripromesso di incontrare Mr. Peter Ledermann, presidente e ingegnere capo della ditta Soundsmith americana che molti appassionati di riproduzione musicale in vinile conoscono grazie alla sua produzione di testine fonografiche.
Mr Ledermann è un personaggio molto conosciuto nel mondo HiFi americano avendo da 50 anni le mani in pasta prima come riparatore di apparecchiature audio per uno dei rivenditori più importanti della East Coast americana ( Audio Expert) e, a seguire, una serie di esperienze nel campo della costruzione di prodotti audio che lo porteranno a disegnare e a progettare alcuni dei più riusciti prodotti HiFi. Fu proprio 50 anni fa – nel 1969 – che, ancora giovanissimo, fondò la Soundsmith. La ditta, alla sua nascita, si occupava di riparazioni audio e di mentoring, istruendo e allevando in proprio i suoi futuri tecnici. Una vera e propria fucina e scuola per appassionati e apprendisti in cerca di un impiego. Ma la personalità poliedrica e l’estrema vivacità intellettuale che in questo uomo incantano, lo porteranno ad affrontare varie esperienze.
In fondo all’articolo, un elenco delle varie attività oltre che tecniche anche artistiche e filantropiche che caratterizzano i vari aspetti della sua personalità. All’inizio degli anni 70 gli fu offerto un posto di ingegnere capo responsabile alla Ram Audio dove disegnò e costruì amplificatori e pre-phono per testine fonografiche. Nel 1976 divenne direttore e capo produzione della Bozak Corporation dove disegnò e costruì le famose casse acustiche bookshelf Bozak MB 80, un due vie di piccole dimensioni che raggiunse lo status di leggenda con un woofer in alluminio da 15 cm e un tweeter da 3cm a cupola morbida con un fusibile in bella vista sul fronte della cassa per proteggere il tweeter dal clipping. Si riesce a vederne ancora oggi qualche esemplare in giro.
20 anni fa le ascoltai nell’ HiFi Show in Malesia. Tutti nella sala ci chiedevamo da dove venisse quel suono maestoso e ci guardavamo intorno cercando di capire se erano i soliti mastodonti e le solite torri che suonavano nella sala per poi rimanere allibiti quando ci dicevano che erano i due nanerottoli. Nel 1980 gli fu offerto un posto di tecnico ricercatore alla I.B.M in un prestigioso team di scienziati addetti allo studio del comportamento delle superfici di diversi materiali sottoposte al calore, all’invecchiamento e all’usura. Qui lavorò a contatto con un paio di premi Nobel per la scienza costruendo e implementando apparecchiature ex novo.
Nel 1991 lasciò la I.B.M con un bagaglio di 11 brevetti e tornò al suo vecchio amore, la Soundsmith. Cercò di acquistare dalla danese B&O il brevetto delle loro testine fonografiche avendo avuto tra le mani negli anni alcuni loro prodotti e avendoli trovati geniali oltre che innovativi e con alto livello di qualità sonora. B&O si rifiutò di cedere brevetti e disegni e Peter chiese se poteva assumere in modo ufficiale il compito di riparare le testine esistenti e rigenerare quelle difettose o non funzionanti. Tutto quello che B&O gli rispose fu : ”Buona fortuna”.
Da qui comincio l’attività della odierna Soundsmith che ai giorni nostri consiste nella ristilatura di qualsiasi tipo di testina ( non solo B&O) con i materiali scelti dal cliente oltre che costruire testine in proprio con il marchio Soundsmith alcune delle quali sono tra le preferite dagli audiofili più incalliti.
Quello che colpì Peter delle testine B&O fu il tipo di costruzione. Non MM e nemmeno MC ma MI o Ferro Mobile.
Nel 1960 la B&O capì tra le prime che invece di usare un pesante magnete solidale a un cantilever che si muove tra le bobine per generare un segnale elettrico, sarebbe stato meglio usare un leggero e minuscolo pezzo di ferro solidale al cantilever.
Tale minuscolo pezzetto di ferro è immerso in un campo magnetico del quale, muovendosi, varia il flusso. Questa variazione di flusso è raccolta dalle bobine che in tal modo generano un segnale elettrico. Ciò comportava una massa in movimento minore e maggiore possibilità al cantilever e al diamante di seguire le modulazioni dei solchi in quanto alleggerito. Con il passare degli anni e l’impiego di materiali magnetici potentissimi ( Samario, Neodimio) e che permettono dimensioni del magnete ridottissime, la tecnologia MI per la costruzione di testine cadde in disuso. Soundsmith invece pensò di perfezionarla avendo visto in quella tecnologia un grande potenziale.
Secondo Mr. Soundsmith le testine MC, se confrontate con le migliori testine MI della sua produzione, presentano una massa in movimento da 5 a 8 volte maggiore (dal 600% all 1000% in più). Ciò comporta una massa enormemente minore in movimento ( nel caso delle MI) e quindi una bassissima energia accumulata che entra in gioco (vedere foto a seguire dove si possono notare i due tipi di cantilever e le masse in movimento; a destra MI, a sinistra MC). Detta energia a suo dire viene rimandata indietro al sistema cantilever/diamante e, quando in eccesso, provoca quello che lui definisce ”analog jitter” colpevole delle limitate prestazioni di buona parte dei trasduttori. In soldoni, la puntina vibra non solo per modulare i solchi del vinile ma anche per l’energia di ritorno prodotta dalle bobine in continuo movimento.
Per inciso, secondo il nostro, l’ analog jitter è anche il responsabile del ”groove noise”, il rumore di fondo insito nella riproduzione del vinile. Quando gli si chiede come mai decine di produttori continuano a sfornare testine MC se la tecnologia MI presenta tali vantaggi, lui afferma che lo studio e la produzione delle testine MC risale a 40 anni fa, l’industria si è adagiata sugli allori e a nessuno sano di mente verrebbe l’idea di buttare alle ortiche macchinari, know how e materiali per abbracciare qualcosa di completamente diverso anche se, a sentire lui, tecnologicamente più sensato.
Il catalogo delle testine Soundsmith è variegato. Dalle entry level con il cantilever in alluminio alle più sofisticate con cantilever in spina di cactus passando per materiali naturali come rubino e zaffiro tagliati e lavorati con sistema laser. A bassa uscita, alta uscita, alta cedevolezza, bassa cedevolezza, il catalogo copre ogni esigenza e nelle informazioni tecniche, per ogni prodotto viene indicato oltre ai soliti dati caratteristici anche il guadagno in db consigliato per il pre-phono. I suoi prodotti hanno ricevuto recensioni entusiastiche nel modo degli appassionati HiFi e sulle riviste audio di tutti i continenti.
Qui voglio accennare al suo ultimo modello top di gamma, evoluzione e coronamento dello studio di decine di anni. Si tratta del modello Hyperion MK II, una MI che esce a 0,4 mv con cedevolezza di 10x 10-6 cm/dyne @ 10 hz e con cantilever in spina di cactus selezionato, trattato e formato a mano.
Spina di cactus? …direte voi. Beh! Qualcuno ci aveva già pensato in passato. A parte i fonografi a 78 giri dove le spine di cactus alle volte erano usate per un paio di facciate al posto degli aghi in acciaio (poi erano da buttare) qualcuno provò in passato senza crederci troppo a usare la spina cactus come cantilever. Mr. Soundsmith, affascinato da tutto quello che la natura ci regala, basta lasciarla fare, ha studiato a fondo il materiale e ha messo in luce alcune caratteristiche.
a) struttura a cono naturale
b) fibre in forma di colonna sovrapposte
c) contenuto di sostanza resinosa essiccata che agisce come damper
d) massa ridotta, estrema rigidità, damping interno, forza tremenda
e) proprietà idrofobe che preservano da problemi di umidità
Il cantilever perfetto.
Ho incontrato Mr. Ledermann alcuni giorni fa a Monaco e ho avuto un cortese scambio di opinioni.
L’ho ringraziato per quello che ha fatto e che fa per noi amanti del suono in vinile. Il suo senso dell’ humor e la pacatezza nell’ esprimere le sue idee erano contagiose. Grazie a uomini come lui la fiamma rimane accesa e tra mille difficoltà e molto scetticismo la ricerca e l’evoluzione nel campo dei trasduttori fonografici continua. Per farvi capire la poliedrica personalità del personaggio. Mr. Ledermann è un uomo impegnatissimo. Oltre a produrre, riparare, inventare, modificare prodotti audio (vanta 140 invenzioni in questo campo), svolge attività filantropiche.
E’ convinto che ciò che ha ricevuto deve in qualche ridarlo indietro. Da qui, fin dagli anni giovanili, la sua attività di mentoring.
Ha fondato e dirige una piccola casa discografica la ”Direct Grace”. Incide con la tecnica Direct to Disc dei dischi in vinile i cui proventi sono destinati al 100% a una organizzazione umanitaria chiamata ”Stolen Childhood” che opera in paesi dove ancora esiste la schiavitù infantile e cerca di togliere i bambini dalle terribili condizioni di disagio. Gli artisti, i tecnici e il personale operano in modo completamente gratuito e tutto viene devoluto alla organizzazione. A volte grandi artisti sono coinvolti (Bill Frisell) e, sa va sans dire, il suono dei vinili è impareggiabile. Si possono ordinare cercando on line ” Direct Grace Recording”.
A coronamento di tutto ciò, Mr. Ledermann è anche un poeta. Sono state pubblicate raccolte di sue poesie. Vengono in mente le grandi teste del nostro Rinascimento. Insomma, se ancora non si è capito, ammiro quest’uomo.
A breve su queste pagine una recensione di una testina Soundsmith, una fascia media di maggior successo: il modello Zephyr MIMC Star.
leggi un’altra recensione di Imer Azzani
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