Cavo di alimentazione FORREST SUPREME REFERENCE. L’incidenza e gli effetti che genera l’inserimento in una catena High End di riferimento. Note d’ascolto.
Chissà perché capitano tutte a me?
Mi sono imbattuto online, per il tramite del suo creatore, nel cavo di alimentazione Forrest Supreme Reference e sapete che ho fatto? L’ho chiesto in prova, di modo da potermene fare un’opinione nel mio set up.
Voi direte, ma …sono tutte balle, è la psicoacustica (!?), chi spende tanti soldi in cavi si autoconvince di aver ottenuto un miglioramento, è una questione di autosuggestione…..ma, rispondo io……a cosa servono i recensori? Quelli che si espongono alla pubblica gogna, passando nella migliore delle ipotesi per corrotti e prezzolati “illusi ed illusionisti”?
Servono proprio a questo, a provare gli oggetti che non hanno acquistato, che non hanno pagato, per poterne apprezzare l’effettivo valore senza essere influenzati nel giudizio dalla somma sborsata.
Ovviamente, nel mio caso non è così, il titolare della Forrest mi ha promesso una fuoriserie tempestata di pietre preziose: una Bugatti, una Lamborghini, una Pagani.
Appena arrivato al mio studio, in una confezione realizzata ad hoc, aperto l’involucro, mi sono imbattuto in un serpentone dal diametro di circa 5 cm, elegante nella sua livrea nera con le prese Schuko e IEC top di gamma e in puro rame, prodotte dalla ormai arcinota Viborg, della lunghezza di circa 180 cm, abbastanza flessibile pur macchinoso da maneggiare date le notevoli dimensioni.
La casa consente al cliente di scegliere la configurazione delle prese sia maschio che femmina, nel senso che permette di scegliere da quale lato avere la fase ed il neutro.
Il mio sistema principale:
- Preamplificatore Audio Research LS 25 MKII
- Amplificatore finale Krell Fpb 300, (300 watt a canale in classe A)
- Music server Think Digital con alimentazione lineare separata
- Dac Merging Technologies Hapi che utilizza il protocollo Ravenna per la ricezione dei file digitali, anche esso alimentato in lineare
- Word Clock Rosendahl Nanoclocks
- Diffusori Usher Ac 10 con mid e tw in ceramica della Accuton
- Cavi bilanciati Art Millennium Yamamura 4000 fra pre e finale e 6000 fra dac e pre
Come mia abitudine, l’ho usato quotidianamente e a lungo, per oltre due mesi, collegato in primis al mio preamplificatore Audio Research Ls 25 MK, ma utilizzandolo anche sui miei finali di potenza, dac, lettore sacd a seconda della necessità.
Nell’ultimo periodo l’ho utilizzato per alimentare anche un preamplificatore Aesthetix Calypso che ho ricevuto in prova, con risultati sovrapponibili a quelli ottenuti con le altre elettroniche.
La casa italiana, sul suo sito www.forrestpowercords.it nel descrivere questo cavo di alimentazione, che rappresenta il top di gamma, declina le sue caratteristiche riferendo che il materiale conduttore è costituito da rame OFC conforme alle normative EN50575 twistato con Geometria N-Helix (6 eliche concatenate con passo progressivo per un totale di ben 12 conduttori) ed utilizzante terminazioni top di gamma Viborg in rame pieno puro, rivestito in oro 24K. Il prezzo di listino al pubblico è di 2.000,00 euro.
Ho cominciato gli ascolti in maniera molto soft, posizionando il cavo, facendo attenzione alla fase elettrica, al servizio del mio preamplificatore Audio Research, lasciandolo suonare a volume basso per lungo tempo con la mia solita playlist di brani da recensione, una playlist che conosco in ogni sfumatura, in ogni dettaglio e della quale ho praticamente la “nausea”, tante sono le volte che l’ho ascoltata.
Ho la fortuna di avere il mio impianto principale in una stanza dedicata del mio studio professionale, dunque mi è semplice poter approfondire gli ascolti fra un impegno e l’altro del mio lavoro; ogni tanto, anche per sgranchirmi la mente, mi alzo dalla scrivania e vado ad ascoltare la musica nella mia stanza e così ho fatto anche in questo caso. In tali frangenti alzo il volume, ascolto, prendo appunti e poi ritorno a lavorare. Quando finisce l’orario di lavoro mi dedico ad ascolti continuativi e molto più “profondi”.
Cosa si può dire di un cavo di alimentazione? in primis che funziona, in secundis che risponde alle normative europee di sicurezza. Si ma qual è il suo apporto alla musica ?
Fin dal primo momento in cui ho installato il cavo sul preamplificatore ho immediatamente percepito la sensazione che qualcosa fosse diverso nel modo di proporre la musica del mio impianto; ho avvertito subito la presenza di nuances e sfumature della voce di Katrine Madsen che prima erano semplicemente accennate e meno evidenti, questo nell’immediato, nel mentre ero ancora in piedi e prima di sedermi ad ascoltare con attenzione.
Proseguendo negli ascolti, anche da seduto al divano, la sensazione in questione si è magnificata, divenendo più concreta e materica. In realtà si sono aggiunte altre sensazioni che si confermavano e stratificavano man mano che gli ascolti divenivano sempre più lunghi e attenti.
Ho percepito un avanzamento della scena sonora senza che la stessa perdesse di profondità, come se la cantante avesse fatto un passo in avanti su un palcoscenico ben definito nelle tre dimensioni e si fosse posta più avanti rispetto alla linea ideale che congiunge i musicisti.
In aggiunta è si è manifestata anche una maggiore focalizzazione degli esecutori e della interprete vocale, aumentata anche grazie alla sensazione di maggiore matericità del suono.
Per esempio, nel brano The Look of Love di Katrine Madsen, che ho citato prima, vi è una armonica a bocca che si staglia sul centro sinistra, ad altezza naturale e con il cavo di alimentazione in questione essa è divenuta quasi scolpita nelle sue reali dimensioni.
Il senso di amalgama degli interpreti è rimasto inalterato pur essendo aumentata la focalizzazione di ciascuno e quello che si definisce nero infrastrumentale, ovvero un senso di maggiore separazione degli strumenti e degli interpreti. Ciò è dovuto, io penso, al miglioramento del rapporto segnale rumore indotto da questo cavo. Tanto è quello che si verifica utilizzando il cavo sul preamplificatore.
Purtroppo il mio finalone Krell è dotato di IEC in ingresso da 20 ampere e non ho potuto provarlo con il Supreme Reference. In compenso la mia collezione di amplificatori e apparecchi mi ha permesso di provarlo sul finale Jadis Da 8, sul Krell KSA 100, sull’Audio Research VT 100 MK III e su altri preamplificatori, come detto l’Aesthetix Calypso ed altri.
Installato per alimentare i finali di potenza il Supreme Reference palesa nuovamente le sue peculiarità ma in maniera diversa. Quello che si avverte è in primis un suono più fluido, meno nevrile, pur constatando un aumentata sensazione di potenza disponibile, per fare un esempio quella sensazione che si prova con la propria autovettura quando aggiungiamo al carburante quegli addittivi “miracolosi” o usiamo carburante di qualità addizionato in origine.
Il motore gira tondo e sale più facilmente di giri. L’ho provato anche su finali meno nobili, come il piccolo Musical Fidelity E30, eccellente amplificatore finale budget e il risultato è stato il medesimo, seppure in scala.
In conclusione, il cavo di alimentazione Forrest Supreme Reference ha soddisfatto le mie aspettative, pur utilizzando nel mio set up dei cavi di alimentazione di alto livello, si è dimostrato degno upgrade e solido riferimento per chi volesse essere certo del risultato da conseguire.
E’ ovvio che certi upgrade vanno meditati e considerati in impianti ben messi a punto e installati con attenzione nel rispetto delle basiche regole sia di installazione elettrica che di posizionamento in ambiente. Il costo è abbastanza rilevante, spendere una tale cifra per inserirli in un impianto “alla rinfusa”, magari con i componenti impilati uno sopra l’altro, non ha senso, ma in un impianto bene assortito e proporzionato all’investimento richiesto per questo cavo, ha più di un senso, potrebbe essere quel quid pluris che lo rende completo e definitivo.
Vincenzo Genovese
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