Confrontarsi con Sylvian e mettersi di lato? Autostima, coraggio e padronanza.

Serve il trittico o non si va da nessuna parte. La luce è per Serena che schiva riflette Sylvian senza mai farne il verso né sovrastarne le intenzioni primigenie. Sensibile e abile, si pone accanto con rispetto e devozione per la poetica del poliedrico artista d’Albione.

Apre l’album Orpheus: a Michele Rabbia, il compito di accendere i sensi con raffinatissimi rumorismi che proiettano subito in un’atmosfera di echi evocativi. La breve intro lascia spazio alle strofe guida di Serena, che accompagnano l’ascoltatore nella lettura del testo. L’indicazione del percorso, è in co-gestione col pianismo suadente di Nicola Andrioli, prima che la vena anarchica di una tromba scandinava riempia ogni spazio di note suonate e spazi ricostitutivi lasciati a disposizione dell’ascoltatore che diventa in un istante parte attiva dell’ascolto.

L’uso sapiente del campionatore in mano a Rabbia, sublima lo strumento batteria che si auto-rappresenta nelle immagini analogiche (delle pelli e dei piatti) e digitali (i loro echi e riverberi a volte distorti) in un dialogo con se stesso (strumento) e col musicista, in un perpetuo gioco di rimandi. Partenza col botto; non c’è che dire.

Forbidden Colours segue in scia, con una struttura melodica che appare e scompare fra le onde dei soffiati nel flicorno di Kalevi Louhivuori. Il musicista scandinavo gioca a distrarre e riconvergere sul tema e serve attenzione per non perdersi; un investimento cerebrale in direzione dell’anima; ma basta attendere gli squarci per coglierli appieno e goderne.

Tralascio Weathered Wall, terza traccia fin troppo educata al tema per tuffarmi su Heartbeat su cui ho un bel pò da dire.

Dissolvenza in crescendo di un coro di voci in overdubbing da cui emerge e si staglia la voce singola di Serena fra le …Serene. Timbro chiaro e luminoso. Isolata e in primo piano pur senza l’occhio di bue acceso sulla figura. Una voce senza il corpo da cui prende vita, salvo ricongiungersi, dal minuto due al minuto 2.40, su un tappeto ritmico ostinato e pulsante, per poi dissociarsene nuovamente.

A Michele Rabbia, nel dopoconcerto avevo fatto i miei complimenti definendolo poeta delicato e dialogico della batteria. Riascoltando Heartbeat su disco credo d’essere stato eccessivamente tenero, accidenti. Pensavo seriamente non la percuotesse per non farle male, ma il passaggio più rock dell’intero album tuona impetuoso al centro di questo splendido brano come una sussultoria tempesta estiva. Meno di un minuto prima che la vena jazz si riappropri del ruolo affidatole nel progetto sonoro.

Destrutturare un piatto, significa cambiare di posto agli ingredienti primari, così che la vista accenda la curiosità e l’assaggio divenga obbligatoriamente critico. Ma l’obiettivo non è certo quello della sorpresa fine a se stessa, quanto il gioco del confondere per ritrovare in bocca la sintesi del gusto storico di un piatto. Una strategia di azzeramento delle pre-percezioni che ha lo scopo di riattivare la mente rendendola protagonista della ricomposizione, senza che ne venga, come accade normalmente, trasportata passivamente su un binario precostituito.

Accade proprio così, in questo disco difficile quanto raffinato; faticoso trovarne la chiave al primo ascolto ma già al secondo si dimezzano le energie mentre al terzo …beh al terzo …già si è dentro, rapiti e arresi. Il prezzo della complessità ritmico-armonica si paga una volta e il resto è gratis.

Scorrono Brilliant Trees, Laughter and forgetting, September. Preferisco non raccontarvene e lasciarvi liberi di tradurne significati e contenuti. In questa virtuale B-Side di un vinile mai nato ma che meriterebbe la vita, il viaggio è ormai sicuro e la comprensione è decisamente solida.

The Shining of Things chiude coi tasti accarezzati di un prezioso Fazioli. Nicola Andrioli, ha arrangiato per i compagni di cordata ma si è guardato bene dall’intervenire da protagonista nelle sette tracce che precedono l’ottava ed ultima. Ma è proprio sui titoli di coda che lo schivo pianista brindisino si prende la scena con ossimorica “gentile autorevolezza”. Impone il timbro del Fazioli nell’aria senza pesanti dinamiche e senza mai oscurare gravità e luce della straordinaria voce di Serena.

Davvero un gran bel disco, criptico ma non ermetico, come ogni disco di autentico valore artistico dovrebbe sempre essere.

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il disco è stato registrato presso lo studio ArteSuono di Stefano Amerio che è un riferimento assoluto nel panorama internazionale, uno studio vincitore ormai da diversi anni consecutivi del Jazzit Award come “miglior studio” e “miglior fonico” italiano, inoltre, è il luogo dove si appoggia la prestigiosa label ECM, unico studio a disporre in sede di un prestigioso pianoforte Fazioli.

Inutile ribadire che tutta l’elettronica dello studio è allo stato dell’arte e viene utilizzata con cura e attenzione certosine.

I musicisti hanno registrato in presa diretta (no overdubbing) su tracce separate, con risoluzione nativa 96/24, che è stata mantenuta anche nella fase di mix e mastering.

Sul sito dell’etichetta dodicilune, è possibile acquistare il cd ricevendo contemporaneamente il codice download per l’album in risoluzione 24/96.

Press Release: The Shining of Things. Dedicated to David Sylvian“, progetto discografico firmato dalla cantante Serena Spedicato e dal pianistaNicola Andrioli. Prodotto daDodicilunecon il sostegno diPuglia Sound Record 2019 e con il supporto di Carofalo srl di Carofalo Silvia e Dario, Agenti di assicurazione dal 1989, distribuito in Italia e all’estero da Irde nei migliori store on line da Believe Digital, il disco nasce dal desiderio di rileggere e sviluppare un songbook sui camei più significativi dell’immensa produzione artistica dell’artista britannico David Sylvian. Strumentista, compositore e autore di musica sperimentale, intima e sofisticata, mista al jazz, all’ambient più colto e minimale e al rock d’avanguardia, Sylvian è uno straordinario vocalist dal timbro originale e pulito, caldo e profondo, a volte quasi indefinibile e fluttuante a mezz’aria.

L’intreccio dialettico e creativo del disco – che ospita le note di copertina del sassofonista Roberto Ottaviano – è affidato alla voce elegante della cantante leccese Serena Spedicato, al pianismo sapiente e raffinato di Nicola Andrioli, pugliese d’origine ma da anni residente in Belgio, anche autore degli arrangiamenti originali appositamente scritti per questa produzione, al ricercato suono del trombettista scandinavo Kalevi Louhivuori e al profondo spessore poetico del percussionista Michele Rabbia. Attraverso la libera espressione del linguaggio dei quattro musicisti, il disco fruga e ricerca quel fil-rouge che avvicina l’opera di Sylvian alle atmosfere aperte, intime e rarefatte del jazz europeo, esalta le caratteristiche “nascoste” nei suoi viaggi sonori e le tramuta in una rilettura musicale con un sigillo personale che esalta il significato stretto e spirituale dei suoi testi, delle sue melodie e delle sue armonie. Il suono del disco è frutto del lavoro di Stefano Amerio presso Artesuono Recording Studios. La foto di copertina è di Giacomo Rosato.

Track List

1 – Orpheus
2 – Forbidden Colours
3 – Weathered Wall
4 – Heartbeat
5 – Brilliant Trees
6 – Laughter and Forgetting
7 – September
8 – The Shining of Things

All compositions by David Sylvian except 2 by Ryuichi Sakamoto; 3, 5 by Jon Hassel, David Sylvian; 4, 8 by Ryuichi Sakamoto, David Sylvian.
All lyrics by David Sylvian

Personnel

Serena Spedicato – vocals
Nicola Andrioli – piano, original arrangements
Kalevi Louhivuori – trumpet, flugelhorn, electronics
Michele Rabbia – drums, percussions, electronics 

Recording Data

PRODUCTION DATA
Total time 45:58 STEREO DDD
(p) 2019 DODICILUNE (Italy)
(c) 2019 DODICILUNE (Italy)
www.dodicilune.it
CD DODICILUNE DISCHI Ed425
8033309694252

RECORDING DATA 
Produced by Dodicilune edizioni, Italy. Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it). Recorded 22, 23, 24 February 2019 at Artesuono, Cavalicco (Ud), Italy. Mixed and mastered May 2019 at Artesuono, Cavalicco (Ud), Italy. Sound engineer Stefano Amerio. Cover photo (c) Giacomo Rosato. Photos by Maurizio Bizzochetti.

Contact: www.serenaspedicato.com, https://andriol.wixsite.com/nicolaandrioli