I talebani del suono in vinile sono gente strana. Disposti a sedute di ascolto interminabili per provare testine MM ed MC chini sui loro costosi pre phono per cambiare l’impedenza di ingresso per ottenere quella leggera sfumatura in più, ritengono che la voce , sopratutto femminile, sia un banco di prova ottimale per mettere a prova le qualità dei loro piccoli oggetti preziosi e il loro impianto in toto.
Quando nel 2002 uscì l’album ”Come Away with me” dell’artista americana Norah Jones, Giovanni, mio compagno di merende e accanito analogista tanto da sfiorare la pazzia, si convinse di aver trovato il talismano, la pietra di paragone per giudicare se un impianto Hi-Fi possedeva i requisiti per essere definito tale. Di più mi disse che l’album era fully analogico, registrato dalla Blue Note e il suono di per se’ era stratosferico. Ma la cosa che lo mandava in paranoia e lo eccitava era il fatto che, all’ascolto del disco (tra l’altro gradevolissimo) si riusciva ad intuire, dalla voce di Norah, quali brani aveva inciso e quali no, mentre era affetta da un percepibile forma di raffreddore.
Ad aumentare la sua eccitazione contribuì la lettura su non so quale forum americano di un’intervista nella quale la stessa cantante ammise di avere registrato l’album in diverse sedute. Durante alcune di queste era affetta da raffreddore. I produttori pensarono di rifare i takes ma poi lasciarono i brani così come si presentavano, con il suono della voce un po’ nasale e le consonanti palatali (su tutte la T che diventava D) leggermente imperfette. Sembra che i brani ne acquistassero in calore e intimità.
Da allora Giovanni si presentava a tutte le fiere dell’Hi-Fi e a audizioni presso negozi blasonati con il vinile di Norah Jones sotto il braccio. Se si percepiva chiaramente che la cantante aveva il raffreddore l’impianto e il set up passavano la prova a pieni voti. Al contrario se le differenze erano minime il pollice era verso. Ora va detto che le differenze sono minime ma chiaramente percepibili.
Durante le serate di inverno con i nostri amici ci si divertiva a indovinare quali era i brani affetti da raffreddore. Giovanni non li svelava e dovevano essere gli astanti ad indovinare. Tre dei tredici brani contenuti nel disco sono più leggibili in questo senso essendo più chiaramente ”raffreddati”. Ora io voglio imitare Giovanni. Non vi dico per ora quali sono. Cercateli voi e provate a indovinare.